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CASTELLO DI SARZANO



Il Castello di Sarzano con il borgo annesso è uno dei centri più importanti del sistema territoriale matildico, collocandosi lungo la direttrice strategica Canossa (Castello) - Marola (Abbazia) - Carpineti (Castello) - Frassinoro (Abbazia) in collegamento con la Toscana.
La prima citazione di Sarzano risale al 958. Nel 1116 abbiamo notizia del castello e di una cappella, riconosciuti dall'Imperatore Enrico V come possesso dei monaci di Sant'Apollonio di Canossa.
Nel XIII secolo la famiglia dei Fogliani si instaura stabilmente nel castello. Nel 1427 Nicolò d'Este toglie ai Fogliani il castello, lo fà fortificare sotto la direzione di Beltramo Comastri e di Francesco da Salvaterra poi, nel 1434, lo restitusce ai Fogliani; a sovrintendere i lavori di fortificazione figura in questo periodo anche l'ingegnere militare bolognese Fieravante Fieravanti. I Fogliani tengono il castello fino al 1516 insieme ai Canossa ed ai Visdomini; questo condominio dura sino alla metà del XVI secolo quando vediamo infatti nel 1568 subentrare ai Canossa il ministro ducale Girolamo Graziani della Pergola.
Nel 1694 con la morte dell'ultimo Visdomini il duca riunisce il feudo nelle mani di Paolo Carandini, marito della figlia del ministro Graziani. I Carandini tengono Sarzano fino alla soppressione dei feudi e vi intraprendono importanti restauri ristrutturandone la Rocca nel 1698. Nel 1796 il castello passa al comune, ritornando nel 1815 agli Estensi che nel 1839 ne fanno dono alla chiesa. Oggi è nuovamente in proprietà del Comune di Casina.
Originariamente la struttura del castello era organizzata all’interno di tre cerchie di mura: una inferiore con tre porte di accesso (il cui perimetro è oggi ripreso dal tracciato stradale), che comprendeva la chiesa parrocchiale con canonica e una abitazione civile; due superiori concentriche così articolate: un piazzale a recinto come ricetto e difesa degli abitanti, delimitato internamente da un fossato con acqua davanti al portale di accesso con ponte levatoio, un cortile interno con il bastione merlato e i manufatti abitativi ed infine un cortile con la torre difensiva più alta.
Restano l'alta torre, adibita a campanile, il mastio dalle rilevanti dimensioni, con merlatura guelfa provvista di piombatoi e coperta da tetto, infine i resti della cinta muraria. Notabile l'ingresso di cui rimane la porta, con massiccio architrave a mensole convesse. Vi si trovava murata una pietra arenaria, ora trafugata, scolpita con lo stemma gentilizio e siglata "Paolo Carandini Marchese di Sarzano e Marchesa Francesca Graziani Carandini Contessa di detto Feudo - Consorti Cremonini restaurarono questa Rocca - Anno 1698".
Il Torrazzo costituisce l'elemento più interessante del complesso del castello di Sarzano. Le rilevanti dimensioni planivolumetriche resero questa struttura adatta non solo ad uso difensivo ma anche ad uso residenziale, probabilmente già in epoca feudale.